La depressione è una patologia in rapida crescita negli ultimi decenni, soprattutto nei paesi avanzati. La letteratura è ricca di studi che indagano i fattori di rischio per questa patologia, e recentemente un settore della ricerca si è indirizzato ad indagare i motivi per cui depressione e stile di vita “occidentale” sembrano andare di pari passo. La dieta è un ambito di studio che sta facendo emergere risultati interessanti.
Uno studio di revisione condotto da Rahe e collaboratori del 2014 ha preso in esame 16 articoli in cui veniva analizzato lo stile dietetico (tradizionale/sano, occidentale/non sano e mediterraneo) da cui emergeva come lo stile tradizionale/sano e lo stile mediterraneo erano associati a un basso rischio depressivo.
Un altro articolo di revisione appena uscito sulla rivista Psychiatry Research di Li e collaboratori (2017) ha studiato una serie di articoli scientifici pubblicati dal settembre 2016 riguardanti l’associazione tra stili dietetici e rischio depressivo. Gli autori hanno preso in esame 21 studi eseguiti in 10 paesi diversi e hanno rilevato come una alimentazione basata su un alto consumo di carne rossa sia fresca che lavorata, cereali raffinati, dolci, prodotti caseari e sughi ad alto contenuto di grassi, burro, patate, e basso consumo di frutta e verdura sia associata all’aumento del rischio di depressione.Viceversa, diete con alto consumo di frutta e verdura, cereali integrali, pesce, olio di oliva, latticini a basso tenore di grassi, antiossidanti e basso consumo di cibi di derivazione animale erano apparentemente associate a basso rischio di depressione.
I risultati degli studi suggeriscono quindi che uno stile alimentare sano ed in particolare assimilabile a quello che viene definito “dieta mediterranea”, tra i numerosi vantaggi ha anche quello di abbassare il rischio di ammalarsi di depressione.
Il cosiddetto “asse microbioma intestinale/cervello” potrebbe poi costituire il legame tra dieta e depressione. Il microbioma intestinale, è l’insieme di microrganismi che vivono nel tratto digestivo degli esseri umani e degli altri animali, che digeriscono il cibo per noi, sintetizzano vitamine, modulano il sistema immunitario e intervengono nell’assorbimento di farmaci. Un numero sempre crescente di studi indica che la dieta influenza la composizione e la funzionalità del microbioma intestinale che a sua volta può influenzare la malattia depressiva. Il microbioma sembra avere una funzione importante del nello sviluppo cerebrale, nel comportamento e nell’umore: si prospettano quindi possibili interventi per la prevenzione ed il trattamento dei disturbi mentali che hanno come target il mocrobioma, ad esempio attraverso l’uso di pre e probiotici e cibo fermentato.
Li Y1, Lv MR2, Wei YJ3, Sun L2, Zhang JX4, Zhang HG5, Li B6. Dietary patterns and depression risk: A meta-analysis.Psychiatry Res. 2017 Jul;253:373-382. doi: 10.1016/j.psychres.2017.04.020. Epub 2017 Apr 11.
Rahe C1, Unrath M, Berger K. Dietary patterns and the risk of depression in adults: a systematic review of observational studies. Eur J Nutr. 2014 Jun;53(4):997-1013. doi: 10.1007/s00394-014-0652-9. Epub 2014 Jan 28.
Dash S1, Clarke G, Berk M, Jacka FN. The gut microbiome and diet in psychiatry: focus on depression.Curr Opin Psychiatry. 2015 Jan;28(1):1-6. doi: 10.1097/YCO.0000000000000117.
Scritto da Alessandra Benedetti